lunedì 13 gennaio 2014

Black Sabbath - Black Sabbath review


BLACK SABBATH                          TRACKLIST
Black Sabbath                               1. Black Sabbath
                                                    2. The wizard
1970 (Vertigo)                                3. Behind The Wall of Sleep
Heavy Metal                                  4. N.I.B
                                                  5. Evil Woman (Crow cover)
                                                    6. Sleeping Village 
Line Up                                      7. Warning                                     Ozzy Osbourne -Voce                 
Toni Iommi -Chitarra
Geezer Butler -Basso
Bill Ward -Batteria


 Secondi di silenzio, assoluto, poi, la pioggia scrosciante, che sinuosa  evoca un sentiero fangoso, sullo sfondo un campanile in rovina, rintocchi, di morte...il fulmine e poi IL TUONO!
 L'intro languido di Iommi, la batteria lenta, cadenzata, crash crash crash, le dita di Geezer pugnalano a sangue il basso. Infine tutto si quieta, assume un ritmo tra il mistico e il tribale, lasciando spazio alla tenebrosa voce del nostro unico è solo signore delle tenebre: 0zzy.

What is this that stands before me?
Figure in black which points at me
Turn around quick, and start to run
Find out I'm the chosen one

Oh nooo!

Gemma d'onice  nella corona della trinità del Metallo (in cui sono incastonati  Led Zeppelin e Deep Purple) i Black Sabbath  si vedono consegnati alla storia con uno degli album più fottutamente pesanti e innovativi del decennio allucinato 60'-70' prima  e di tutta la storia della umanità poi. Contenutisticamente parlando ricorrono elementi di natura esoterica, figure echeggianti la più agghiacciante fantasia medioevale, omaggi allucinati e l'immancabile track di denuncia alla più venale e consumista delle società. Tutto incorniciato dalla costante e palpabile sensazione di angoscia, caduta, perdizione, tormento.

Per quello che riguarda la sezione strumentale nulla è paragonabile alle atmosfere mefistoteliche  e plumbee dei primi Sabbath; il basso di Butler non molla mai, picchia instancabile quando non sostiene con la sua tetra pienezza l'operato di Iommi e Ward. Questo (Ward) oltre ad essere la mente di tutto il carrozzone (ricordiamo fu lui ad influenzare gli altri con la sua passione per l'esoterismo) contribuisce a rinforzare colpo su colpo il loro marmoreo wall of sound . Il tiro dal dischetto tocca però senza dubbio  alcuno a Iommi e Ozzy.

Il primo, beh è IL PADRE del Metal, pochi cazzi, ascrivibile senza iperboli di sorta allo status di divinità metallica, privato delle due falangi rispettivamente del medio e dell'anulare sarà costretto ad abbassare di un semitono l'accordatura dando origine ad un suono oltremodo funereo. Come se non bastasse non esisterà poi riff che Iommi non avesse già inventato.

Altra icona istituzionalizzante è infine Ozzy, istrione, una leggenda tra il più oscuro e la più giocosa se non a tratti infantile vivacità. Un uomo (forse..) dotato  di una voce dalla grande capacità evocativa e comunicativa.

Insomma una pietra miliare destinata a durare fino alla fine dei tempi, figlia di un talento creativo/compositivo di spessore, mai banale o scontato, un disco che è Heavy ma anche Doom, a tratti Stoner, Dark, d'ambiente...che ha spianato la strada a band quali  Iron Maiden Judas Piest e  tantissimi altri. Un febbrile purgatorio per la tua anima persa nelle traffiggenti note di questo capolavoro Oh nooooooooooooooooooo!....

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